di Giampiero Vargiu

Venerdì 28.01.2022 dalle ore 17,00 alle ore 20,00, nell’auditorium di San Domenico a Oristano ci sarà un’iniziativa dal titolo “Verso le Comunità Energetiche”, organizzata dalle Associazioni OFTAL, ADAS, ACLI, AIMC, CL, MEIC, UNITALSI, CARITAS, OSVIC, AC, FOCOLARI, MASCI, AGESCI, GIFRA e Oristano e Oltre, con l’obiettivo di innescare un processo che porti a realizzare nella nostra città una Comunità Energetica, più Comunità Energetiche o una Rete di Comunità Energetiche, così come sta già avvenendo anche in varie realtà della Sardegna.

Le Comunità Energetiche sono un ottimo strumento, di emanazione comunitaria, per realizzare dal basso un nuovo modello energetico, più democratico, in grado di sviluppare una maggiore socialità nelle nostre comunità e di abbassare i costi energetici. Inoltre, possono contribuire concretamente alla transizione ecologica, così come chiesto da tutti gli accordi nazionali e internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici e dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Verso le Comunità Energetiche

L’iniziativa si sviluppa in tre ore ed è patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla Provincia di Oristano, dal Comune di Oristano, dall’Arcidiocesi di Oristano, dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Oristano e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Oristano. Stefano Pilia curerà l’introduzione e Giampiero Vargiu avrà il compito di moderare gli interventi e il dibattito.

Immagine tratta dalla rivista online QualEnergia

Sarà possibile seguire online sulla piattaforma Zoom, al link https://us02web.zoom.us/j/86344746835 , tutto l’evento. Ci sarà la diretta anche su Facebook. Inoltre, il video sarà caricato su YouTube al link https://www.youtube.com/results?search_query=oristano+e+oltre, per poter essere visionato in seguito.

Gli interventi previsti, dopo i saluti delle Istituzioni, sono i seguenti:

  • Il Sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis relazionerà su “L’autodeterminazione energetica del territorio;
  • il Responsabile dell’Azienda Elettrica Comunale del Comune di Benetutti Rosolino Sini relazionerà, in videoconferenza, su “Una smart grid per una comunità energetica autonoma”;
  • – il Professor Nicola Armaroli, Dirigente di Ricerca del CNR e membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze, relazionerà, in videoconferenza, su “La transizione energetica”;
  • – il Professor Fabrizio Pilo, Professore Ordinario di Sistemi elettrici per l’Energia e Prorettore delegato per il Territorio e l’Innovazione dell’Università di Cagliari, relazionerà su “Comunità Energetiche per la transizione energetica”;
  • – Claudio Atzori, Presidente di Legacoop Sardegna, relazionerà su “Dalle Comunità Energetiche alle Cooperative di Comunità”;
  • – Anita Pili, Assessora dell’Industria della Regione Autonoma della Sardegna, concluderà l’iniziativa.

Prima delle conclusioni dell’Assessora Anita Pili, ci sarà il dibattito e sarà possibile fare delle domande ai relatori presenti.

Scenario nazionale e internazionale

Lo scenario nel quale le Associazioni promotrici organizzano l’iniziativa del 28 gennaio prossimo è, nei suoi aspetti salienti, il seguente:

– la COP 26 di Glasgow ha impegnato 197 paesi del mondo su 4 obiettivi principali, uno dei quali, sulla mitigazione, prevede di azzerare le emissioni nette entro il 2050 e contenere l’aumento delle temperature non oltre 1,5 gradi rispetto all’epoca preindustriale, accelerando l’eliminazione del carbone, riducendo la deforestazione ed incrementando l’utilizzo di energie rinnovabili;

– l’Unione Europea ha emanato il Fit for 55. “Torniamo a vivere entro i limiti del pianeta”. Così il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, presenta il pacchetto Fit for 55, il ‘bazooka verde’ con cui l’esecutivo UE imposta la roadmap per tradurre in pratica il Green Deal. È lo sforzo legislativo più poderoso mai tentato finora per accelerare la transizione verde. Il pacchetto Fit for 55 contiene 13 proposte legislative sull’energia e sul clima, che hanno lo scopo comune di mettere l’Unione Europea in condizione di centrare l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, come previsto dalla “Legge Clima”. Tra queste 13 proposte, due sono, rispettivamente, “Modifiche alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED)” e “Modifiche alla direttiva sull’efficienza energetica (EED)”;

– la Direttiva RED II, che definisce la Comunità Energetica Rinnovabile (CER), recepita in Italia dal D. LGS. 8 novembre 2021, n. 199 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del  Parlamento  europeo  e del Consiglio,  dell’11  dicembre  2018,  sulla  promozione  dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili;

– la Direttiva 944/2019 sul Mercato Interno dell’Energia elettrica, che norma la Comunità Energetica dei Cittadini (CEC), recepita dal D. Lgs. 8 novembre 2021, n. 210 “Attuazione della direttiva UE 2019/944, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il  mercato interno  dell’energia  elettrica  e   che   modifica   la   direttiva 2012/27/UE, nonche’  recante  disposizioni  per  l’adeguamento  della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 943/2019 sul mercato interno dell’energia elettrica e del regolamento UE  941/2019 sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE”;

– il PNRR, che destina alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica 67,44 miliardi di euro, di cui 17,53 miliardi di euro per la  transizione energetica e la mobilità locale  sostenibile. A questo riguardo è prevista una Misura, con 2,2 miliardi di euro di dotazione, per la realizzazione, con finanziamenti al 100%, di impianti fotovoltaici e storage in configurazioni di autoconsumo collettivo, nei Comuni sotto 5.000 abitanti. Principale strumento per realizzare il progetto saranno finanziamenti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili e della durata massima di 10 anni, per costruire gli impianti. Questi dovranno entrare in funzione non oltre il 2026, per cui la misura è valida per 5 anni: dal   quarto   trimestre   2021 alla   metà   del   2026.   Il beneficio non sarà cumulabile con gli incentivi del FER 1 (il DM 4 luglio 2019), mentre il Decreto Attuativo ha disciplinato la cumulabilità con il superbonus del 110% sull’efficientamento energetico. Il prestito a tasso zero si abbina agli incentivi per l’autoconsumo e per le Comunità Energetiche attualmente in vigore, cioè il meccanismo di sostegno introdotto dal Decreto Legge 30 dicembre 2019, n. 162, modificato dalla Legge 28 dello stesso anno e attuato con la delibera ARERA 318/2020, per il modello normativo, dal Decreto MISE del 16 settembre 2020, per gli incentivi.

In questo quadro di riferimento complesso, in Italia ci sono varie iniziative e progetti di Comunità Energetiche.

I progetti di Comunità Energetiche in Sardegna

In Sardegna, i casi più interessanti sono i seguenti:

Immagine schematica del progetto di Benetutti, tratta dalla rivista online QualEnergia
  • il Progetto Complesso Reti Intelligenti per la Gestione dell’Energia a cura della Piattaforma  Energie  Rinnovabili  di  Sardegna  Ricerche  e dell’Università di Cagliari ha progettato la trasformazione della Municipalità di Benetutti da acquirente a erogatore di servizi energetici. Con una gestione intelligente di produzione e consumo locali di energia da fonte rinnovabile, la configurazione proposta prevede la trasformazione della rete elettrica comunale di Benetutti – con 1.736 abitanti nel 2020 (dati ISTAT) – in una smart grid. Il Comune di Benetutti era già proprietario della propria rete elettrica di distribuzione urbana, che, all’inizio degli anni sessanta, non era stato nazionalizzata. Nel 2017 c’è stato l’accordo preliminare con cui il Comune ha acquisito da e- Distribuzione le porzioni di rete in bassa e media tensione presenti nelle campagne, a integrazione della rete elettrica del centro abitato. L’acquisizione delle reti e il progetto per la smart-grid sono stati finanziati con le risorse del Programma Operativo Regionale 2014-2020 della Regione Sardegna. Il Responsabile dell’Azienda Elettrica Comunale del Comune di Benetutti Rosolino Sini relazionerà e aggiornerà sugli sviluppi a oggi del progetto di Benetutti nell’iniziativa del 28 gennaio a Oristano;
  • Il Comune di Berchidda, che ha 2.636 abitanti (Dati ISTAT 2020). Il Comune ha avviato da tempo una pianificazione per la trasformazione della sua Azienda  Elettrica  Comunale (AEC)  in una Comunità Energetica denominata “Berchidda 4.0”. Il progetto è stato elaborato dal Comune di Berchidda in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari e Consorzio S.I.E.S. (Sviluppo Integrato per le Energie Sostenibili). Berchidda 4.0 è anche una delle sei proposte selezionate da RSE, società pubblica del GSE, per condurre una analisi costi-benefici delle Comunità Energetiche dal punto di vista energetico, economico, ambientale e sociale, individuando le barriere che potrebbero limitarne lo sviluppo. In accordo con il recepimento della Direttiva UE sulle Comunità Energetiche, l’obiettivo è quello di realizzare un Sistema Socio – Energetico, caratterizzato da una forte componente sociale oltre che energetica e tecnologica. Questo perché la gestione di questi sistemi richiede un approccio integrato, che consideri sia i fattori energetici che quelli umani, tenuto conto che, nella generazione distribuita, i cittadini sono chiamati a interpretare un ruolo attivo, anche con l’obiettivo più generale di assicurare la necessaria flessibilità alla rete elettrica attraverso la gestione della loro domanda di energia. Berchidda fa parte anche, coerentemente con questa evoluzione, del progetto HESTIA (Holistic dEmand response Services for European residenTIAl communities), finanziato con circa 6 milioni di euro, nell’ambito del programma Horizon 2020 della Commissione Europea. Questo progetto sviluppa un mix di approcci di modelli tecnologici innovativi e di scienze sociali e umanistiche per migliorare la gestione e l’uso dell’energia, da e per i consumatori residenziali. Coordinato dall’italiana Sinloc, il progetto coinvolge 9 Stati membri (Italia, Francia, Austria, Belgio, Olanda, Spagna, Irlanda, Danimarca e Serbia) e riunisce 19 partner, che operano nell’ambito dei servizi energetici e tecnologici, istituzioni di ricerca e sviluppo, autorità pubbliche, industriali, società di consulenza e di investimento. In Italia, Francia e Olanda si trovano i tre siti pilota in cui saranno implementate e testate le soluzioni socio-tecniche sviluppate nell’ambito del progetto, della durata di tre anni. Il sito pilota italiano è nel Comune di Berchidda (SS), che è coordinato dal consorzio GridAbility – partner del progetto che raggruppa R2M Energy srl, Nesosnet srl e Prosume srl – in collaborazione con Axpo Italia.

  • Il Comune di Villanoforru, che ha 634 abitanti (Dati ISTAT 2021). Il Sindaco Maurizio Onnis relazionerà su “L’autodeterminazione energetica del territorio” nell’iniziativa del 28 gennaio a Oristano e illustrerà nei dettagli più importanti i problemi riscontrati nell’avvio del progetto e l’attuale stato di avanzamento del progetto stesso. La Comunità energetica è stata costituita a partire da una delle tre cabine di MT/BT esistenti sul territorio comunale;
  • Il progetto del Comune di Ussaramanna, che ha 506 abitanti (Dati ISTAT 2020). Nel 2016 il Comune di Ussaramanna aveva beneficiato della partecipazione al progetto StoRES, finanziato dal programma INTERREG MED, in collaborazione con il DIEE dell’Università di Cagliari. Da quella prima iniziativa si è arrivati alla costituzione di un’Associazione non riconosciuta, che ha preso il nome di Comunità Energetica Rinnovabile Ussaramanna;
  • Il Comune di Fluminimaggiore, che ha 2.685 abitanti (dati ISTAT 2020) e fa parte delle città “On the Road di Multiply”, progetto europeo Horizon 2020, che ha come obiettivo quello di incoraggiare  le  autorità locali a sviluppare  azioni integrate di pianificazione urbana sia come contrasto all’emergenza climatica sia come chiave per il miglioramento della qualità di vita dei cittadini e delle cittadine. Nel 2012 il Comune ha aderito al Patto dei Sindaci redigendo, insieme al Comune di Buggerru, un PAES denominato “Aggregato Costa delle Miniere”.  In coerenza con il proprio PAES, Fluminimaggiore progetta una Comunità Energetica. Il progetto si inserisce nel più ampio progetto di una Cooperativa di Comunità, alla cui realizzazione sta partecipando attivamente la Legacoop Sardegna, che sta già per realizzare nell’ambito individuato interventi di efficientamento energetico con il superbonus del 110% e una Cooperativa di Comunità.  Fa parte di questa idea anche il “Progetto Happy Village”, con cui si intende creare un albergo per pensionati d’Europa. Il progetto ha già il sostegno della Cooperativa di Comunità, la prima nella Regione Sardegna, a cui hanno aderito già oltre 300 liberi cittadini, con l’intento di creare non solo benessere, ma anche occupazione tra i cittadini. A supporto dell’Happy Village seguirà la realizzazione di un sistema di trasporto locale, un sistema di trasporto elettrico e l’Hub per i servizi connessi. Del progetto di Fluminimaggiore parlerà nell’iniziativa del 28 gennaio il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori.

Il progetto di Oristano

Tutti progetti citati di Comunità Energetiche sono interessanti e a questi potrà e dovrà guardare anche Oristano. Progetti che necessitano di un approccio sistemico, in base al quale è necessario tenere in considerazione almeno le quattro dimensioni seguenti.

  • legale-amministrativo; iI D. Lgs. di recepimento della direttiva europea RED II e il D. Lgs. sul mercato interno  dell’energia  elettrica, già citati, ma anche la figura giuridica da assegnare alla Comunità Energetica e la individuazione dei POD collegati alla stessa cabina elettrica, che è un requisito indispensabile;
  • sociale: con l’attivazione di una governance locale per la condivisone delle risorse e di un approccio adeguato alla comprensione del concetto di Comunità Energetica, al passaggio da consumatori a “prosumer” da parte dei cittadini, che diventano anche produttori di energia, coprogettano il sistema energetico della propria Comunità e partecipano attivamente e consapevolmente alla gestione dello stesso. Un processo culturale importante e un approccio multidisciplinare, che richiederanno, la partecipazione attiva, oltre che dei cittadini e di tutti gli stakeholder, di molte figure professionali, di Enti di Ricerca e dell’Università;
  • tecnologica: per agevolare la transizione energetica attraverso l’efficientamento e l’utilizzo delle nuove tecnologie di gestione, flessibili, di smart city, per bilanciare adeguatamente produzione e consumo;
  • politica: avendo come faro gli obiettivi di sostenibilità 2030 dell’ONU e degli altri strumenti normativi nazionali e internazionali citati.

Una bella sfida, che anche Oristano può assumere, con i seguenti obiettivi principali:

  • creare un sistema di energia distribuita, che veda i cittadini e tutti i soggetti interessati, parte attiva della transizione energetica, per un modello energetico trasparente, efficiente e democratico;
  • eliminare la povertà energetica;
  • diminuire le bollette energetiche e renderle più stabili;
  • utilizzare al meglio il sistema di incentivi previsti sulle Comunità Energetiche e sui bonus fiscali relativi all’efficientamento energetico, che sono cumulabili, nel rispetto di alcune indicazioni;
  • realizzare un sistema economico coeso, cooperativo, dinamico e partecipato, all’altezza delle sfide che ci attendono.

La pandemia da coronavirus ha ulteriormente messo in questione oltre al modello di società individualista anche quello energetico verticale, con grossi centri di produzione lontani dalle utenze, linee di trasporto e di distribuzione lunghissime e utenti finali esclusivamente consumatori. Sono molte le domande, alle quali dare risposte.

Il modello di società attuale è davvero più efficiente e giusto? Il modello energetico attuale è davvero più efficiente e giusto o genera disuguaglianze e conflitti ricorrenti?

Le parole giuste, oggi, sono competizione e coordinamento o collaborazione e cooperazione? Quando si progettano infrastrutture energetiche si deve tenere conto solo degli aspetti tecnici ed economici o sono altrettanto importanti quelli sociali?

Una sfida complessa ma molto affascinante, che ha anche risvolti che attengono al nostro modello di democrazia, che fatica sempre più a essere compiutamente democratica, in un periodo che vede sempre più l’affermarsi di regimi autoritari in varie parti del mondo e i cittadini sempre spettatori di quanto accade.