“Noi, i protagonisti della transizione energetica”

La Scuola del Popolo

Inizia con questi primi interventi, curati dall’Ing. Giampiero Vargiu, il nostro viaggio nel mondo della transizione energetica. La tesi sostenuta dal relatore è che questo percorso debba partire da un processo culturale il più ampio possibile. L’acqua, il sole e il vento, infatti, sono nostri beni comuni e sono una risorsa inestimabile. Possono essere visti come una risorsa strategica, che merita più attenzione di quanta ne abbiamo riposto fino ad oggi. Meritano un approfondimento, un vero coinvolgimento di tutti i territori, una partecipazione collettiva a un progetto che può significare una vera svolta che guarda al futuro e alle nuove generazioni. Per riuscire in questo intento serve un progetto che si regge su quattro gambe.

La prima e imprescindibile gamba è da costruire sull’esigenza che sia innescato un processo culturale, sociale ed economico incentrato sulla sostenibilità e sulla equità. Una rivoluzione come quella legata ai cambiamenti climatici va fatta anche con i “cattivi”, ma non possono essere questi ultimi a dettare le regole.

Certo, poteva sembrare una sconfitta che la COP 28 fosse organizzata negli Emirati Arabi Uniti e che la presidenza fosse di Al Jaber, CEO della principale compagnia petrolifera emiratina. A questo si aggiunge che la prossima COP sarà a Baku in Azerbaigian, altro paese produttore ed esportatore di petrolio. A COP 28 ultimata, la prima considerazione che si può fare è che è finita un’epoca. John Kerry ha annunciato che “Stati Uniti e Cina – i due maggiori emettitori al mondo – hanno concordato che entrambi intendono aggiornare le strategie a lungo termine e invitano altre parti ad unirsi”.

Come dicono molti che ritengono indispensabili interventi radicali e in breve tempo per porre rimedio alle conseguenze dei cambiamenti climatici non ci sono obblighi cogenti, né vengono individuati controlli e tempi certi ma l’accordo (Global StockTake) raggiunto, per la prima volta invita tutte le nazioni ad abbandonare i combustibili fossili per scongiurare i peggiori effetti del cambiamento climatico e questo è avvenuto con il consenso dei paesi produttori ed esportatori di combustibili fossili e dei maggiori emettitori di gas climalteranti. Un ruolo importante sta assumendo l’Unione Europea in questa ottica, ma l’Europa non è decisiva, ci vuole un’azione più vigorosa e accordi internazionali a livello mondiale che mettano la Transizione Ecologica e l’uscita dalle fonti fossili come obiettivo primario in tempi brevi.

Di seguito il video.