Il livello di competitività delle imprese sarde è caratterizzato da bassi livelli di ricerca e di innovazione e da una scarsa propensione verso l’export.

Questi fattori negativi sono Questi Questi aggravati da un tessuto infrastrutturale inadeguato e dalle condizioni di insularità.

Il programma di internalizzazione si propone quindi di intervenire sia per aumentare l’export che per attrarre investimenti esterni.

Poiché il Programma 2017-2020 aggiorna quello del 2015-2017 si possono già trarre alcune valutazioni sugli obiettivi, le azioni e i risultati conseguiti.

Con certezza si può già dire che il secondo obiettivo, quello dell’attrazione degli investimenti esterni, è largamente deficitario, soprattutto per l’impresa manifatturiera.

A questo dato negativo se ne aggiunge un altro: il sistema sardo non si dimostra in grado di competere con le altre regioni nell’accesso alle risorse dei programmi diretti europei. Le imprese regionali, meno strutturate e competitive, preferiscono utilizzare le risorse regionali, quasi tutte a sportello e non a bando.

Fatte queste pemesse, le valutazioni portano quindi sulle azioni del Programma finanziate dai fondi dei programmi regionali europei che possono essere così sintetizzate: supporto alle MPMI in forma aggegata o singola, alta formazione, partenariati misti, azioni di sistema per l’internazionalizzazione. delle imprese,

In sede di aggiornamento del programma la Regione ha tenuto conto da un lato degli indicatori statistici relativi all’andamento complessivo dell’Export e del saldo commerciale regionale e dall’altro delle indicazioni e delle informazioni relative alle 198 imprese che hanno presentato domanda in forma singola o associata sui bandi pubblicati nel corso degli anni 2016-17 con i quali sono stati finanziati piani Export per circa Euro 8.000.000.

Dall’analisi delle domande pervenute emerge che la maggior parte, 121, appartengono al settore dell’agroalimentare, 11 all’ICT, 22 al turismo, 22 alle costruzioni. altro 22.

Se è da valutare positivamente la risposta del settore agroalimentare, non si può non rilevare con grande preoccupazione la debolezza del settore manifatturiero in quasi tutti i comparti.

Dall’analisi dei Mercati obiettivo emerge che la Germania viene al primo posto con 22 piani di impresa, seguono gli USA con 20, I Paesi Arabi e la Gran Bretagna con 14, Francia 13, Cina 12, Russia 9, Soagna 6.

Per fare delle valutazioni più approfondite sarebbe necessario analizzare i risultati delle single azioni, ma la Regione nonha ancora fornito dati sufficienti.

In ogni caso l’expot non ha registrato aumenti, anzi in alcuni trimestri, leggeri decrementi.

Antonio Ladu

Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeanson de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.