Nell’ambito del “Progetto Oristano Est” l’Amministrazione ha presentato il 24/3/2017 lo strumento Cre.O, acronimo per credito Oristano.

Si tratta di uno strumento finanziario innovativo, nell’ambito delle amministrazioni comunali, di cui va dato atto all’Amministrazione di averne progettato l’inserimento funzionale nell’ambito del “Progetto Oristano Est” e che, secondo quanto riferito, ha contribuito ad accrescere la premialità del progetto, consentendogli di passare tra quelli immediatamente finanziabili.

Nella presentazione sono stati illustrati i tratti salienti di struttura di questo strumento; mentre per quanto riguarda la cornice per la sua applicazione operativa è risultata evidente e dichiarata la necessità per l’Amministrazione di approfondirne gli aspetti, trattandosi peraltro di un meccanismo articolato.

Nel prosieguo procederò ad illustrare gli elementi di struttura di questo strumento finanziario e mi permetterò – avvalendomi dell’esperienza professionale ventennale in materia di fondi di garanzia – di contribuire a chiarire alcuni aspetti fondamentali, su cui l’Amministrazione dovrà approfondire la riflessione per operare delle scelte per la sua traduzione operativa. Nel farlo segnalerò anche, a beneficio dell’Amministrazione stessa – ove ne voglia tenere conto – quali siano le migliori soluzioni da adottare.

Il fondo Cre.O

Si tratta di uno strumento finanziario sinergico ed integralmente partecipe del “Progetto Oristano Est”, di cui analizzerò separatamente da un lato la struttura e, dall’altro lato, i presupposti e le modalità operative su cui l’Amministrazione deve ancora, in concreto, effettuare delle scelte.

1 – La struttura di Cre.O

Cre.O è un fondo finanziario di importo totale di 800.000,00 euro così articolato:

1.1 – 400.000,00 euro è l’importo destinato a costituire un fondo “rotativo” a garanzia di prestiti bancari ( chiarirò successivamente il significato di rotativo ). Tipologia, importo, beneficiari e percentuali di garanzia sono:

Tipologia di prestito – Mutui chirografari con restituzione in 5 anni ( il mutuo chirografario non presuppone ipoteca );

Importo – 50.000,00 euro è l’importo massimo del mutuo, di cui il 50% destinato obbligatoriamente a nuovi investimenti;

Beneficiari – Microimprese e Professionisti che sono o intendono insediarsi nel perimetro interessato dal “Progetto Oristano Est”. Non sono previsti tra i beneficiari gli imprenditori agricoli, ma lo sono, ovviamente, quelli dell’agroindustria;

Garanzia – la garanzia del fondo opera con una copertura del rischio all’80% per le Start-Up ( nuove iniziative ) e al 50% per tutti gli altri beneficiari.

La rotatività del fondo di garanzia esprime la capacità di ricostituzione dei margini operativi di garanzia – quindi la possibilità di nuovi mutui – via via che vengono restituite le rate dei mutui già concessi.

1.2 – 400.000,00 euro è invece l’importo del fondo destinato al contributo in c/interessi e, quindi, consentire un abbattimento parziale dell’onere per interessi sui mutui concessi. Questo fondo, come ovvio, non ha caratteristiche di rotatività e conseguentemente va ad esaurimento, salva l’ipotesi di rifinanziamento.

Questa, in buona sostanza, è l’idea di fondo dell’Amministrazione che sta alla base di Cre.O, che spero di aver esplicitato in modo comprensibile e confidando di non aver equivocato sulla comprensione degli aspetti essenziali.

2- Presupposti operativi

L’Amministrazione ha segnalato che procederà alla stesura di un Disciplinare e di due Bandi.

Ritenendo, anche se non detto, che il “Disciplinare” sia funzionale a rendere esplicito: il perimetro territoriale in cui opererà il Progetto Oristano Est – la definizione effettiva della dimensione d’impresa, dando contenuto specifico alla definizione di microimpresa e formalizzare l’esclusione delle imprese agricole – la tipologia di prestito bancario nella forma di mutuo chirografo a 5 anni – la diversificata copertura della garanzia tra il 50 e l’80% – ogni altro aspetto ritenuto opportuno disciplinare; occupiamoci, invece, dei presupposti che stanno alla base dei due “Bandi”.

Per il funzionamento operativo dell’iniziativa l’Amministrazione intende individuare due soggetti:

  • Una banca
  • Un consorzio di garanzia fidi.

È però necessario, prima di procedere oltre, illustrare sia pure in estrema sintesi cosa sia un Consorzio di garanzia fidi.

È un organismo che assume come scopo unico ed esclusivo della propria attività, quello di rilasciare garanzia a favore di una banca – con la quale ha stipulato una convenzione in ordine alla tipologia di operazioni di affidamento a tassi concordati e con ripartizione del rischio definito – nell’interesse della propria impresa associata, in relazione al prestito richiesto a accordato dalla banca stessa.

In sostanza l’impresa che intenda ottenere un affidamento con garanzia consortile, si rivolge al consorzio fidi. Questo procede ad una preistruttoria di affidabilità dell’impresa, in ordine alla richiesta avanzata, e se ritenuta meritevole ai fini del rilascio della garanzia, e confermata dall’assenso della banca alla concessione, associa l’impresa.

Quest’ultima corrisponderà una quota associativa una tantum di ingresso e rilascerà una fidejussione di modesto importo ( in genere 1000,00 euro ), quale contributo al monte garanzie consortile, a favore della banca e nell’interesse del consorzio stesso.

Il consorzio fidi opera quindi costituendo e consegnando alla banca convenzionata quello che viene definito il Monte garanzie, costituito da:

° disponibilità liquide, che vengono canalizzate dalla banca in un conto corrente, indisponibile, intestato al consorzio stesso;

° complesso delle fidejussioni rilasciate dalle imprese associate e da enti terzi pubblici e privati, a titolo di contributo volontario, anch’esse rilasciate a favore della banca convenzionata nell’interesse del consorzio.

Il “Monte garanzie” è alimentato da:

  • Una parte delle commissioni addebitate all’impresa, calcolate sull’operazione garantita, ed accreditate sul conto corrente indisponibile;
  • Contributi regionali destinati al monte garanzie, che confluiscono sul conto corrente indisponibile;
  • Nuove fidejussioni.

Il rapporto tra volumi “potenziali” massimi di affidamento totali e monte garanzie è regolato da un coefficiente moltiplicativo che è normalmente: 20 ( monte garanzie x 20 ).

Il coefficiente esprime il volume massimo degli affidamenti totali che la banca è disponibile a concedere rispetto al monte garanzie. Quest’ultimo ha carattere rotativo, nel senso già chiarito.

Questo è la ragione per cui il monte garanzie è gestito dalla banca convenzionata, che deve verificarne periodicamente la capienza, rispetto alle nuove richieste di affidamento.

I consorzi di garanzia fidi si distinguono nella realtà in:

a – consorzi fidi “vigilati”, cioè vigilati dalla Banca d’Italia avendo accettato di operare con struttura e criteri indicati dall’organismo vigilante;

b – consorzi fidi non vigilati.

Credo che i tratti delineati siano sufficienti all’economia dell’analisi. Questo ci consente di passare ad individuare la finalità dei due “Bandi”.

3- I Bandi

L’Amministrazione prevede l’emissione di due bandi:

Bando Consorzio Fidi-

Finalizzato ad individuare il consorzio fidi cui affidare la preistruttoria di affidamento dell’impresa e/o professionista richiedente, sia seguire l’iter di affidamento da parte della banca convenzionata che risulterà vincitrice dell’altro bando.

Avvertenze per l’Amministrazione

1^ Avvertenza

Con l’obiettivo della massima tutela del Fondo Cre.O sembrerebbe opportuno che il Bando fosse destinato ai soli Consorzi Fidi “Vigilati”;

2^ Avvertenza

Considerata la specifica destinazione del fondo di garanzia Cre.O, questo dovrebbe opportunamente confluire in un conto corrente indisponibile diverso e separato da altri conti correnti indisponibili del consorzio fidi;

3^ Avvertenza

Considerato che il consorzio fidi non assume alcun rischio di garanzia per le operazioni di cui trattasi, dato che esse trovano copertura nel fondo rischi Cre.O, è da escludersi la previsione del rilascio, da parte dell’impresa, della fidejussione di modesto importo normalmente, come detto, prevista;

4^ Avvertenza

Le prestazioni del consorzio fidi sembrerebbero trovare un’adeguata remunerazione nelle commissioni che saranno accreditate e rese disponibili dalla banca convenzionata con addebito alle imprese del fondo di garanzia Cre.O. Conseguentemente la quota associativa una tantum a carico delle imprese del fondo di garanzia Cre.O, dovrebbe non essere prevista o significativamente ridotta.

Bando Banca –

Finalizzato ad individuare la banca che offrirà il tasso migliore sui mutui chirografi a 5 anni coperti dal fondo di garanzia Cre.O.

Avvertenze per l’Amministrazione

1^ Avvertenza

I volumi “potenziali” massimi di affidamento totali della banca sarebbero con il normale coefficiente moltiplicativo 20 pari a 8.000.000,00 di euro ( pari a 160 mutui da 50.000,00 euro ). Considerato però che l’intero fondo di garanzia è in denaro – che è un sensibile vantaggio sotto il profilo dl rischio – e che la banca ha un’ulteriore riduzione del rischio tramite il fondo di 400.000,00 euro per il contributo in c/interessi, si può ritenere che i due elementi siano sufficienti a considerarsi produttivi di margini per ottenere un coefficente moltiplicativo superiore a 20;

2^ Avvertenza –

Allo scopo di ridurre al massimo gli oneri di gestione interna del Comune, parrebbe opportuno che l’Amministrazione canalizzasse il fondo di 400.000,00 euro, destinato al contributo in c/interessi, su apposito conto corrente presso la banca convenzionata.

Sarà quindi quest’ultima a provvedere a scadenza rata ad addebitare il conto della quota corrispondente al contributo interessi.

Confido di aver fornito sufficienti elementi per la comprensione del Fondo di garanzia Cre.O e di aver fornito qualche utile contributo per le scelte che l’Amministrazione dovrà adottare.

Gianni Pernarella