di Giampiero Vargiu

Ancora prima della pandemia da coronavirus, l’Associazione di Promozione Sociale Oristano e Oltre ha dato molta importanza alla Scuola attraverso la pubblicazione di vari pezzi sul proprio sito web e con due videoconferenze. Una realizzata con i responsabili per la Scuola della Provincia di Oristano della CGIL, della CISL e della UIL e una seconda con il Dirigente scolastico del Liceo Classico De Castro Pino Tilocca e con l’Insegnante Caterina Pes.

In questo pezzo trascrivo i contenuti della videoconferenza tenutasi il 25 aprile scorso, che ha visto presenti, oltre al sottoscritto Presidente dell’Associazione, il vice Presedente dell’Associazione Riccardo Scintu, Pino Tilocca e Caterina Pes.

Ricordare quanto detto in quella circostanza aiuta a riflettere ulteriormente sui contenuti espressi, ma consente di confrontare quella situazione con quanto sta avvenendo oggi con il riacutizzarsi della pandemia, valutare quanto è stato fatto, cosa non ha funzionato, cosa non sta funzionando e quali scelte proporre per dare risposte più adeguate alla crisi che anche la Scuola sta vivendo, sia per le questioni pregresse insolute che per le problematiche aggiunte dalla vicenda del coronavirus.

La videoconferenza è stata coordinata da Riccardo Scintu, che ha posto tre domande ai due ospiti dell’Associazione. Farò tre pezzi distinti su ciascuna delle domande, per cui in questo pezzo troverà posto la prima domanda e la prima risposta.

Il tema dell’iniziativa era “Grande reazione della Scuola alla crisi, difficoltà e prospettive per il futuro.”

Nella sua introduzione, Riccardo Scintu, nel salutare gli ospiti, li ha presentati ricordando che Pino Tilocca è Dirigente scolastico (sia Riccardo Scintu che Pino Tilocca preferiscono usare il termine Preside al posto di Dirigente scolastico) al Liceo Classico De Castro di Oristano e Caterina Pes insegna allo stesso Liceo Classico De Castro Storia e Filosofia ed è stata Deputata nel Parlamento italiano dal 2008 al 2018. Ha, inoltre, evidenziato le difficoltà della Scuola nel periodo del lockdown, per poi dare la parola al sottoscritto.

Ho esordito con la battuta “la Didattica a distanza aumenta le distanze e le differenze?”. “In una situazione in cui la Politica e i Media sono distanti e disattenti sulle vicende e le questioni della Scuola, l’Associazione cerca di riportare, con la propria azione, l’attenzione sulla Scuola, almeno per quanto riguarda il nostro territorio. Nel sito dell’Associazione ci sono molti pezzi dedicati alla Scuola.” In particolare, ho citato un pezzo di Umberto Cocco, nel quale venivano evidenziati i problemi legati alla didattica stessa, alla libertà di insegnamento, alla privacy, alla sicurezza dei dati e al digital divide e, comunque, al fatto che l’espressione “andrà tutto bene” è smentita dai fatti.

Inoltre, “nel sito dell’Associazione c’è anche un pezzo su una lettera alla Ministra Azzolina, firmata anche dal sardo – toscano Luca Paulesu e apparsa sul sito di Avaaz, ma firmata anche da tanti genitori e insegnanti. In quella lettera vengono esposte tante preoccupazioni sul rischio che anche a settembre si dovrà continuare con la DAD (Didattica a Distanza) e sull’ansia perchè non si vede una nuova idea di Scuola per il futuro. La Scuola non è considerata per l’importanza che ha nella nostra Società.”

Riccardo Scintu chiede, quindi, in ordine, a Pino Tilocca e a Caterina Pes, di raccontare la situazione della Scuola dal loro punto di vista.

Pino Tilocca ha inizialmente evidenziato che “dopo due mesi dall’inizio della DAD, cominciano a presentarsi in maniera importante le difficoltà e i problemi. Il rischio è che una parte consistente degli alunni si stanchi, si disperda, come, peraltro, già messo in conto. Al di la delle disposizioni ministeriali, la Scuola, all’inizio della DAD, ha avuto uno scatto di reni straordinario, meraviglioso: è stata smentita in maniera evidentissima l’dea che gli insegnanti non dimostrano interesse per il ruolo importante che svolgono. Sono stati loro che da subito hanno scelto di stare con i loro studenti e, al di la dei mezzi a disposizione, hanno allacciato i rapporti con gli studenti. Hanno ridisegnato o, meglio, hanno disegnato una nuova rete di relazioni con gli studenti, condizione irrinunciabile dell’esistenza e del significato della Scuola stessa.”

Ancora “La fase iniziale positiva ha convinto il livello ministeriale che tutto andava bene, come se fossero convinti della breve durata della pandemia: quindici giorni e tutto in gloria. Invece, le cose stanno andando diversamente e ne avremo, sicuramente, dopo i primi due mesi, per un altro mese e a settembre ci troveremo in queste stesse condizioni. Ho firmato anch’io la lettera alla Ministra Azzolina citata da Giampiero Vargiu e firmata anche da Luca Paulesu, dai genitori e dagli insegnanti. Cosa fare per il futuro? La Scuola senza le scuole alla lunga non regge, rischia di collassare. Al di la del primo periodo in cui siamo riusciti a tenete botta, adesso bisogna pensare alla riorganizzazione del futuro del Sistema Scuola.

Caterina Pes si è riallacciata a quanto sostenuto da Pino Tilocca, condividendone quanto esposto. “I primi quindici giorni sono stati positivi. Ho studiato per anni, anche quando ero in Parlamento a Roma, la Didattica a Distanza e la sua applicazione sembrava una bella sfida per me e per i ragazzi. Il tempo che passa evidenzia le difficoltà e i punti critici di una Didattica a Distanza per la quale ci sono molte realtà non pronte. Le differenze sociali vengono subito fuori: i ragazzi non hanno tutti le stesse condizioni di partenza. La DAD non aiuta i ragazzi che sono indietro, lo stiamo sperimentando tutti i giorni. Ci sono molte realtà, non solo in Sardegna, dove la connessione  non è come nelle città. I genitori spesso non sono in casa e i ragazzi hanno difficoltà a mantenere anche  l’attenzione per tre, quattro, sei ore su Storia, Filosofia, Matematica nei diversi corsi di studio: è difficilissimo, in particolare, per i bambini. Quando si parla dell’esigenza di costruire le infrastrutture necessarie per la Scuola, non bisogna solo pensare ai muri. C’è la Didattica, che deve essere personalizzata. Non tutte le Scuole sono uguali. In un Liceo Classico, probabilmente, la Didattica a distanza è più facile da portare avanti che per una Scuola Professionale.”

A questo punto Caterina Pes ha raccontato di un collega di una Scuola Professionale che, dopo Pasqua, ha perso completamente i ragazzi, che non si collegano più, ma la Ministra ha pensato bene di proporre il sei politico per tutti.

Inoltre, ha aggiunto ” La sfida della Didattica a Distanza è importante, perchè la Comunità Educante tutta si è trovata solidale nell’affrontare la situazione, però l’apprendimento passa anche dalla socializzazione, che va recuperata e, soprattutto, vanno recuperati i ragazzi, che in questa situazione sono stati persi.”