di Elisa Dettori e Giampiero Vargiu

Quando si parla delle problematiche relative all’ambiente, la questione della gestione dei rifiuti assume importanza primaria.

Grande attenzione dev’essere rivolta alla gestione dei “rifiuti urbani”, con particolare riferimento a quelli domestici indifferenziati e da raccolta differenziata. Una questione che riveste un ruolo importantissimo nella missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Normativa in materia di raccolta differenziata dei rifiuti

Le disposizioni normative in materia di raccolta differenziata sono molte, di livello comunitario, nazionale e regionale. Di particolare rilievo è il Decreto Legislativo n. 116/2020, che, entrato in vigore il 26 settembre 2020, modifica in modo sostanziale la parte IV del Testo Unico Ambientale, ridisegnando le regole sui rifiuti in attuazione delle Direttive UE meglio note come “Pacchetto Economia Circolare”.

In particolare, di tale Decreto, è importante l’articolo 205, che è relativo alle “Misure per incrementare la raccolta differenziata” e che conferma che al 31.12.2012 si sarebbe dovuta raggiungere la quota del 65% di raccolta differenziata. Inoltre, il comma 3 bis dell’articolo 205 dispone che, al fine di favorire la raccolta differenziata di rifiuti urbani e assimilati, la misura del tributo di cui all’articolo 3, comma 24, della Legge 28 dicembre 1995 n. 549, è modulata in base alla quota percentuale di superamento di raccolta differenziata (RD). Fatto salvo l’ammontare minimo fissato dal comma 29 dell’articolo 3 della medesima Legge n. 549 del 1995, nel caso di superamento di un valore di RD raggiunto nell’anno precedente pari al 15% rispetto alla normativa statale, si ha una riduzione del tributo citato pari al 50%.

In sintesi, stare sopra l’80% di raccolta differenziata è importante perché dal suo raggiungimento è possibile l’abbattimento del 50% del costo di conferimento in impianto del secco e dell’ecotassa dovuta per lo smaltimento in discarica. Queste premialità possono andare a beneficio dei cittadini, con il miglioramento dei servizi e il rispetto dell’ambiente.

Nuovo contratto di gestione dei rifiuti urbani

Nei giorni scorsi, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Oristano, Gianfranco Licheri, ha rilasciato una dichiarazione alla stampa locale, nella quale cita le novità introdotte riguardo al metodo di raccolta “porta a porta”, che prevede la distribuzione di mastelli singoli codificati, distribuiti anche nei condomini, dove sostituiranno i carrellati. In particolare, fa notare che “Per il 2021 la TARI resterà invariata, ma dal 2022 sarà possibile addirittura un calo delle tariffe”.

Tale notizia è apparsa anche nel sito di OristanoNoi e in un pezzo della cronaca di Oristano de LA NUOVA di oggi.

Il nuovo sistema di raccolta partirà entro il mese di luglio prossimo. Nel frattempo, la ditta aggiudicataria del servizio distribuirà i mastelli codificati a tutte le utenze, a partire da Donigala.

L’obiettivo è quello di rispettare il possibile nuovo obbligo, che potrebbe decollare ai primi mesi del 2022, di far pagare una tariffa puntuale ai cittadini e non più a metro quadrato di abitazione, come dichiara la Responsabile ambientale del Comune di Oristano Paola Obino.

Da qui a luglio il Comune, insieme alla ditta aggiudicataria Formula Ambiente si sono impegnati a risolvere le problematiche che potrebbero nascere dalla sostituzione dei carrellati con i mastelli singoli codificati, anche nei condomini.

Ecopoint di Via Eleonora

Disagi e problemi del nuovo contratto di gestione dei rifiuti

Un sistema che, è evidente, rischia di aumentare il degrado cittadino e ha già mostrato i propri limiti in tante città italiane, rivelandosi inadeguato, scomodo e poco igienico, tanto da portare le amministrazioni che lo hanno adottato, a fare un passo indietro e a eliminarlo. Diverse le criticità riscontrate, tra cui un aumento dei sacchetti abbandonati sui marciapiedi, ai bordi delle strade, nelle campagne.

Il disagio maggiore è, appunto, a carico di coloro che risiedono nei condomini che, spesso, non dispongono di spazi adeguati per tenere i rifiuti per lungo tempo. Non hanno giardini, cortili o ampie terrazze.

Con i mastelli singoli, molti oristanesi saranno costretti a tenere all’interno del proprio appartamento rifiuti di cui vorrebbero disfarsi, soprattutto se devono assentarsi per lunghi periodi. Nel caso di quelli organici, questo può causare gravi problemi igienici, specialmente in una città che, per mesi, raggiunge temperature elevate e in cui non mancano le blatte e i topi. I rifiuti casalinghi attirano anche, oltre al resto, gatti, piccioni e gabbiani.

Un sistema scomodo, che costringerà a fare più giri avanti e indietro con i contenitori, situazione sgradevole per chiunque ma, in particolar modo, per gli anziani che vivono da soli e si troveranno obbligati a fare numerose rampe di scale con dei pesi in alcuni casi onerosi, come quando è necessario smaltire il vetro. Inconveniente che non si presenta con i carrellati, che consentono di scaricare i rifiuti con maggiore gradualità e la cui gestione collettiva consente, peraltro, maggiore ordine e cura.

Nei condomini di una decina di unità abitative, in base al calendario di raccolta potrebbero essere messi all’esterno, sui marciapiedi, una ventina di mastelli contemporaneamente. Sono sufficienti quattro o cinque condomini in una via, per trovarne centinaia.

Per i più disparati motivi, potrebbe non essere possibile riportare in casa i mastelli, che resterebbero fuori per ore, creando intralcio e disagio ad anziani e invalidi, che fanno già fatica a transitare su marciapiedi dissestati.

Un temporale o forti raffiche di vento e ci ritroveremo con un grande spargimento di rifiuti e conseguente otturazione di caditoie. Un problema che Oristano conosce bene e che non ha certo bisogno di essere aggravato.

La scelta potrebbe peggiorare la città dal punto di vista estetico ed essere un pessimo biglietto da visita per i turisti.

Riferendosi all’esigenza di raggiungere l’80% di RD, l’Assessore Licheri afferma che “Gli studi sulla raccolta differenziata dimostrano che, per raggiungere questo risultato, bisogna ottimizzare anche la raccolta nei condomini, oggi anello debole del servizio. Ecco perché una delle grandi novità, che nel capitolato di gara del Comune assegnava punteggio ai partecipanti, è costituita dalla raccolta, attraverso singoli mastelli, anche nei palazzi. L’addio ai cosiddetti ‘carrellati’ è stato accompagnato da un capillare monitoraggio, effettuato da Formula Ambiente in tutti i condomini della città, dove sono state esaminate le principali criticità, anche in termini di decoro urbano. È evidente, infatti, che ci siano preoccupazioni intorno alla probabilità che, in alcuni palazzi, si assista all’esposizione di una sfilza di piccoli mastelli. Non sarà così. Laddove sono stati palesati problemi in tal senso, si continuerà col conferimento attraverso i bidoni più grandi”.

Oristano è stato riconfermato da Legambiente anche quest’anno come “Comune riciclone”, avendo raggiunto, secondo i dati di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) del 2019, il 78,37% di differenziata e il nuovo contratto rappresenta un passo in avanti da vari punti di vista.

È previsto l’ecocentro comunale per il conferimento degli ingombranti, gli ecocentro mobili nei quartieri e nelle frazioni e le isole ecologiche informatizzate, per il cui utilizzo occorre la tessera sanitaria. A gennaio è partito anche il servizio di ritiro degli oli esausti per gli scarti di frittura per le utenze domestiche. A garanzia dell’amministrazione, ma anche dei cittadini, viene introdotta la figura del Direttore dell’esecuzione del contratto (Dec), un professionista, ingegnere ambientale, incaricato dal Comune di Oristano del controllo dell’appalto, che dovrà far rispettare alla ditta appaltatrice il capitolato speciale d’appalto.

Saranno potenziati i servizi di spazzamento e di pulizia delle caditoie, con un calendario più assiduo che consentirà di arrivare ad un maggiore decoro urbano. È già aperto in via Eleonora un Eco-point, nel quale i cittadini potranno avere informazioni utili sul servizio di igiene pubblica, segnalare eventuali disservizi e raccogliere materiale informativo. Questo servizio difficilmente potrà essere utilizzato dagli anziani con difficoltà motorie e altre persone fragili, per cui il Comune dovrà trovare il modo di comunicare anche a loro le modalità del nuovo servizio e renderlo, quindi, accessibile a tutti.

La stessa app Junker, sicuramente molto utile, difficilmente sarà utilizzata da queste persone. Nei prossimi tre mesi, dopo i quali decollerà il nuovo servizio di raccolta, il Comune dovrà trovare dei sistemi di comunicazione capillare a tutti i cittadini, perché tutti hanno il diritto di essere informati: è una questione di democrazia.

È però evidente che la scelta dei mastelli singoli, soprattutto nei condomini, rappresenta un punto critico per i motivi evidenziati, sul quale porre più attenzione, in particolare, nelle situazioni di maggiore “sensibilità”.

 

Immagine di un modello di isola ecologica informatizzata tratta dal sito ECOISOLA

Nel contratto d’appalto sono previste anche due isole ecologiche informatizzate, che rappresentano scelte più evolute di raccolta differenziata dei rifiuti, sistemi più virtuosi, che consentono di razionalizzare e sveltire la raccolta.

La raccolta differenziata evoluta

Il Comune dovrebbe valutare la possibilità di implementare una tale soluzione, anche in vista di poter fruire delle enormi risorse previste per la gestione dei rifiuti nel PNRR inviato dal Governo alla Commissione UE lo scorso 1 maggio. La raccolta differenziata informatizzata può essere fatta con rilascio di “bonus” su tessera magnetica. Attraverso un lettore, la tessera consente il conferimento in modo differenziato di carta, multimateriale pesante (plastica, lattine, vetro) umido, indifferenziato e per ognuno di questi, a seconda della quantità e tipologia, vengono caricati dei punti da poter utilizzare nei vari negozi di generi alimentari o supermercati presenti sul territorio. Il punteggio maturato viene caricato mensilmente sulle tessere del negozio o del supermercato scelto dall’utente.  Inoltre, uno spostamento della raccolta verso queste tecnologie più evolute porterà a una minore circolazione di mezzi di trasporto dei rifiuti urbani più inquinanti, con la conseguente diminuzione dei gas climalteranti, in particolare, con l’utilizzo di mezzi ecologici.

Il futuro si deve orientare sempre più verso una Raccolta Differenziata Evoluta, perché chi effettua la raccolta differenziata in modo che diventi parte del proprio stile di vita agisce anche nel rispetto delle regole del territorio in cui vive. Perché un futuro progetto di una Smart City funzioni in maniera corretta, è fondamentale che tutti gli abitanti diano la loro collaborazione, non solo da semplici spettatori ma da protagonisti, partendo proprio dal rispetto per l’ambiente e per sé stessi. Il Comune può avere un ruolo determinante nell’orientare i comportamenti virtuosi dei cittadini. Alla base della Raccolta Differenziata Evoluta non c’è un semplice meccanismo di smaltimento ma un sistema più complesso che spesso si avvale dell’utilizzo di tecnologie innovative come, ad esempio, la tecnologia RFID. Questi supporti permettono di raccogliere ed elaborare dati per fissare dei parametri su cui analizzare l’attività stessa di raccolta svolta dai cittadini.