di Giampiero Vargiu

I dispositivi e le macchine capaci di simulare molte funzioni del cervello umano stanno occupando sempre più tutti i settori della nostra vita e del mondo. Quanto sta succedendo, ci sta portando molti vantaggi e tanti altri ci porterà nel futuro. Tutti noi siamo dentro questa rivoluzione. Molti di questi dispositivi sono parte di noi, come, per esempio, lo smartphone. Piano piano ci hanno e ci stanno cambiando anche dal punto di vista antropologico e delle nostre relazioni.

Ci sono molti lati oscuri di queste nuove tecnologie, che dobbiamo individuare e regolamentare.

Molti si chiedono se oggi questo è un tema che merita adesso la nostra attenzione, con tutte le emergenze e le difficoltà presenti nella nostra Società anche prima del coronavirus, ma da questo acuite a livello economico e sociale in tutti i settori.

La mia risposta è si.

Il digitale sta dimostrando di avere capacità sempre più potenti di andare oltre la materialità delle cose e di poter controllare i sistemi animali e le macchine.

Anche a livello di equilibri internazionali la sua crescita inarrestabile sta creando problemi. In certe zone del mondo comporta aperture, in altre porta chiusure: vedi le chiusure degli Stati Uniti d’America sul 5G e il Digital Divide, che in molte parti del mondo, comprese molte zone a noi prossime, impedisce a tantissimi di poter essere partecipe dei vantaggi delle nuove tecnologie digitali. Queste fratture non sono certo a favore della pace nel mondo.

Altro aspetto inquietante è che le Big Tech (Google, Facebook, Tik Tok, Amazon, Twitter) sono in grado di modificare le domande in modo che le risposte sono già date, non ci possono essere che certe risposte e questo è molto pericoloso, per esempio, dal punto di vista della Democrazia, in particolare in corrispondenza delle elezioni. Riuscendo a profilare i nostri dati che immettiamo in continuazione ogni qual volta entriamo nella rete di Internet, raggruppano, mettendoli in comunicazione, utenti con le stesse inclinazioni e sensibilità, per esempio con i “mi piace”, creando sempre più divisioni e spaccature nella Società tra gruppi contrapposti, con divisioni che si radicalizzano sempre di più. Una Società divisa e più controllabile. Con le conseguenze che vediamo tutti i giorni. Il rischio è che molti di noi possano diventare sempre di più facilmente influenzabili senza esserne consapevoli.

Un altro lato oscuro del digitale sono le forme di lavoro che escludono, mettendo molte lavoratrici e molti lavoratori fuori dal mercato del lavoro, attraverso forme di automazione e digitalizzazione non positive. Nel futuro, come dicono più esperti, sarà importante anche l'”ozio creativo”, ma, comunque, restano da questo punto di vista, molti problemi da risolvere.

Un ulteriore problema riguarda la criminalità digitale, che merita molta attenzione da parte di tutte le Istituzioni e dei legislatori.

Il digitale non è nè buono nè cattivo. Dipende dall’uso che ne facciamo. Spetta a noi e a chi fa le regole, fare in modo che tutti abbiano i vantaggi che la rivoluzione digitale sta portando e che, in futuro, potrebbe portare in maniera ancora più importante.