di Elisa Dettori

La continua evoluzione tecnologica è spesso considerata causa della perdita di posti di lavoro.

Fin dal 1800, sono sorti i primi movimenti di protesta operaia contro i telai introdotti nei processi produttivi delle fabbriche, che hanno comportato un drastico calo del numero di lavoratori.

L’uomo prova, dunque, da tempo una comprensibile paura di perdere il proprio benessere e le proprie certezze, perché sostituito da una macchina. Lo sviluppo tecnologico, da un lato ha sempre prodotto innegabili benefici ma, dall’altro, è stato fonte di preoccupazione per chi si sente costantemente minacciato dalla possibilità di una riduzione di opportunità, dovuta alla modernizzazione.

In realtà i macchinari e, oggi, l’intelligenza artificiale, non distruggono il mondo del lavoro, lo rimettono in discussione, creando nuove professionalità e nuove sfide.

Il futuro sarà sempre più veloce, la competitività sempre più alta. La tecnologia è strumento imprescindibile per stare al passo con i profondi mutamenti che viviamo e che vivranno innanzitutto le prossime generazioni.

Saranno le nuove tecnologie a creare differenti scenari in cui collocarsi. Noi, dovremo imparare a sfruttare la nostra parte più creativa, che è quella che nessun robot potrà mai sostituire.

I risultati del progresso tecnologico non hanno il precipuo intento di scardinare il lavoro umano. La ricerca si sviluppa per agevolarlo, così come tenta, il più delle volte riuscendoci, di coadiuvare ciascun individuo nelle azioni quotidiane e in ogni sua attività.

Certo, adattarsi non è semplice, serviranno nuove competenze ed è bene che, soprattutto i più giovani, ne prendano coscienza il prima possibile, per orientare i propri percorsi di studi verso le professioni più sicure nel futuro, ossia quelle legate all’ambiente e al digitale. Luciano Floridi, docente di Filosofia ed Etica dell’informazione, definisce il tutto con il concetto di Verde (i nostri ambienti di vita, compreso l’ambiente) e Blu (digitale), che considera “i colori che salveranno il mondo”.

L’emergenza climatica impone l’acquisizione di una coscienza ecologica necessaria per arrestare il degrado ambientale. In questo senso, sarà determinante la capacità delle aziende di attuare modelli di sviluppo economico che riducano i rischi di inquinamento.

L’Economia Verde è quella che si rivolge contestualmente alla crescita e alla valutazione dell’impatto ambientale. Nei prossimi anni saranno quindi necessarie specifiche professionalità come Progettisti e Installatori di impianti solari e fotovoltaici, Valutatori di Impatto Ambientale, esperti in Bioedilizia, solo per citarne alcune.

L’evoluzione tecnologica, ha creato una nuova realtà che necessita allo stesso modo di figure specializzate che si occupino di intelligenza artificiale, robotica, sicurezza informatica, tra le tante.

Tornando quindi alla domanda iniziale: i robot ci ruberanno il lavoro? In parte sì, è vero. Ma si creeranno anche tante nuove opportunità che dobbiamo essere in grado di cogliere e sfruttare.