L’argomento che vi proponiamo oggi è quanto meno insolito e la proposta suggerita da un incontro non previsto. Personalmente avevo avuto modo di confrontare i risultati delle mie ricerche sulla medicina popolare in Sardegna con i contenuti della naturopatia circa tre anni fa, con una naturopata di San Teodoro, in occasione di alcune conferenze da me tenute in quella zona.

Non ci furono altre occasioni per ripetere il confronto tra medicina popolare e naturopatia, ma la cosa mi parve del tutto normale, nel senso che ritenevo difficile che ad Oristano, e nell’oristanese più in generale, ci fosse una naturopata. Finchè Antonio Ladu non mi propose di tenere ad Oristano per l’Associazione Oristanoeoltre un incontro sul tema “La gestione della malattia nella società agropastorale sarda”. A questo incontro partecipò anche Martina Vaccargiu, così scoprimmo che lei si occupava di naturopatia, seguendo il programma di una scuola di specializzazione su questo argomento.

A questo punto l’idea di organizzare un evento che avesse per argomento i punti d’incontro tra medicina tradizionale e naturopatia venne pressochè spontanea. Entrambe queste discipline mediche fanno parte di quel numeroso gruppo di pratiche terapeutiche non convenzionali, cioè non comprese nella medicina ufficiale e spesso alternative ad essa, come l’agopuntura, la riflessologia plantare, lo shatsu, la pranoterapia, la danza terapia, la musicoterapia,l’aromaterapia, l’iridologia, i fiori di Bach e così via.

Nell’ambito di questo gruppo, la medicina tradizionale occupa una collocazione particolare, così che si va affermando la tendenza a considerarla a sé stante, come pratica terapeutica non convenzionale. Infatti, un aspetto che caratterizza fortemente la medicina tradizionale, distinguendola dalle altre, è la presenza in essa di una forte componente di terapie magiche, assieme, comunque alla presenza di una forte componente di terapie empiriche. Proprio su quest’ultima componente andremo a cercare i punti d’incontro tra medicina tradizionale e naturopatia.

Nando Cossu