Nella iniziativa del 29 di marzo scorso sono stato il relatore sul tema “La bolletta elettrica”. Gli argomenti trattati sono consistiti in una sintesi della legislazione in materia, con un breve cenno alla nazionalizzazione del sistema elettrico, il mercato elettrico e l'illustrazione di una bolletta elettrica, con tutte le problematiche ad essa collegate.

Ho già scritto due pezzi, di cui uno sulla legislazione riguardante l'energia elettrica e uno sugli aspetti più significativi del Mercato Elettrico. Questo è il terzo pezzo che ho deciso di scrivere sulla bolletta elettrica.

Prima della illustrazione della bolletta elettrica, ritengo sia utile, richiamare, come già scritto, una breve sintesi delle principali forme di mercato dell'energia elettrica esistenti, che interessano, soprattutto, i cittadini.

1. Mercato di maggior tutela. Il servizio di maggior tutela, oggi riformato con l'introduzione della “bolletta 2.0” è il regime tariffario stabilito dall'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), oggi denominata ARERA (Autorità per la Regolamentazione di Energia, Reti e Ambiente, di seguito denominata Autorità). Con la completa liberalizzazione del mercato dell'energia (2007), il consumatore può scegliere il fornitore di energia elettrica che preferisce; può decidere di non scegliere un offerta del mercato libero e continuare il rapporto di fornitura di energia elettrica alle condizioni interamente regolate, fino al giugno 2019. Le tariffe di maggior tutela sono soggette ad una variazione periodica decisa dall'Autorità. Il Servizio di Maggior Tutela è rivolto alle utenze domestiche, alle utenze per usi diversi dall’abitazione (ossia imprese) o per illuminazione pubblica. Per avere diritto al Servizio di Maggior Tutela, le imprese devono necessariamente essere connesse in bassa tensione, avere meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di Euro. Per ciascuna zona, il servizio di maggior tutela è affidato ad un operatore, generalmente il distributore. Per l'elettricità il principale distributore in Italia è Enel, ragione per cui Enel è il primo operatore del servizio di maggiore tutela. Un'utenza domestica si riferisce ad una persona fisica, che utilizza l'energia elettrica (consegnata in bassa tensione a 230 V o 380 V) per alimentare la propria abitazione da un unico punto di prelievo, chiamato POD (Point of Delivery: punto di consegna o di prelievo). Per i soli clienti domestici è importante la distinzione tra residenti e non residenti, ai fini dell’applicazione di alcune componenti della bolletta, che sono agevolate per i residenti. Per l'Autorità, il cliente domestico tipo corrisponde ad un'utenza con le seguenti caratteristiche medie:

Abitazione di residenza anagrafica;

– Potenza impegnata pari a 3,00 kW;

– Consumo annuo di elettricità pari a 2.700,00 kWh;

2. Mercato Libero. Come già scritto, il Mercato Elettrico libero nasce a seguito del'approvazione del Decreto Legislativo n. 79/99, che ha avviato il processo di liberalizzazione del settore dell'energia. Questa riforma ha avuto l'obiettivo di promuovere la competizione nelle attività di produzione e vendita all'ingrosso, attraverso i grossisti e al dettaglio, attraverso i fornitori. Inoltre, il mercato è nato con l'obiettivo di favorire la trasparenza e l'efficienza dell'attività di dispacciamento. I soggetti che intervengono sono la Borsa elettrica, il Gestore del Mercato Elettrico, l'Acquirente Unico, i Grossisti e i Fornitori di energia elettrica. Dal 1 luglio 2019 tutti dovranno passare al mercato libero;

3. Mercato Simile. È il servizio provvisorio, istituito dall'Autorità a partire dal 1° gennaio 2017, per accompagnare i consumatori del servizio di maggior tutela al mercato libero, con lo scopo di guidarli nella scelta delle offerte proposte dai fornitori, che è possibile individuare nel sito web dell'Acquirente Unico. Dal 1° luglio 2019 si passerà, come già scritto, tutti al mercato libero.

Il prezzo del kWh (chilowattora) di elettricità per il mercato libero è lasciato alle scelte di ciascun fornitore, nel mercato tutelato il prezzo dell'energia elettrica è, invece, stabilito da''Autorità ed aggiornato ogni trimestre.

Nella borsa elettrica (IPEX, Italian Power Exchange), si sviluppa il mercato all'ingrosso dell'energia elettrica. In essa i produttori di energia elettrica o i trader, che contribuiscono alla formazione dell'offerta, vendono l'energia all'ingrosso e i fornitori del mercato libero, i grandi consumatori e l’Acquirente Unico acquistano l'energia per se stessi o da fornire a terzi.

Nel sito dell'Autorità i clienti del Servizio di Maggior Tutela sono suddivisi in utenze domestiche e in utenza non domestiche.

Con Delibera 501/2014 l'Autorità ha individuato la cosiddetta “Bolletta 2.0: criteri per la trasparenza delle bollette per i consumi di energia elettrica e/o gas distribuito a mezzo reti urbane. Tale schema di bolletta ha di fatto riformato la vecchia bolletta, che era più dettagliata, in quanto riportava anche i calcoli delle varie voci di costo e permetteva una più attenta valutazione delle bollette stesse. Questa scelta è stata dettata dall'esigenza di semplificazione dei dati forniti in bolletta.

Nella spesa per l'energia elettrica figurano le seguenti componenti:

  • Spese per la materia prima energia: comprendono il prezzo dell’energia (PE), le perdite di rete, la componente di dispacciamento ed altre voci;
  • Spese per il trasporto e la gestione del contatore: costi per il trasporto e la distribuzione dell'energia sulla rete di trasmissione nazionale, per la gestione e lettura dei contatori, per la gestione dei dati delle letture;
  • Spese per gli oneri di sistema: costi fatturati per la copertura delle attività di interesse generale per il sistema elettrico, che viene pagato da tutti i clienti finali;
  • Totale imposte ed IVA.

I servizi di vendita dell'energia sono la quota maggiore, tra il 43% e il 50%, della bolletta dell'utente domestico tipo (potenza impegnata pari a 3 kW e consumi annui pari a 2700 kWh). Questi servizi comprendono i costi delle attività sostenuti dal fornitore per acquistare e rivendere l'energia elettrica al cliente finale. Sono a loro volta suddivisi in:

– Quota fissa: costo di commercializzazione, vendita e dispacciamento;

– Quota energia: proporzionale ai consumi (€/kWh) di energia, dispacciamento, sbilanciamento, perequazione energia;

La spesa per il trasporto e la gestione del contatore copre le spese per le attività di trasmissione dell'energia sulle reti nazionali, di distribuzione a livello locale e di misura, ossia la gestione del contatore.

Per questi servizi di rete si paga una tariffa uniformemente applicata su tutto il territorio nazionale, fissata annualmente dall'Autorità, tenendo conto dell'inflazione, degli investimenti realizzati per migliorare la continuità del servizio e degli obiettivi di recupero di efficienza. I servizi di rete sono divisi in: re 2017

– Quota fissa: indipendente dai consumi, si misura in €/cliente/mese;

– Quota potenza: in proporzione alla potenza impegnata, misurata in €/kW/mese;

– Quota variabile: espressa in €/kWh in relazione alla quantità di energia trasportata per soddisfare la richiesta del cliente.

Gli oneri generali di sistema sono pagati da tutti i clienti finali con l'eccezione di alcune voci per i destinatari del bonus elettrico. Gli oneri generali di sistema coprono, in genere:

– A2 per lo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse;

– A3 per gli incentivi alla produzione da fonti rinnovabili e assimilate;

– A4 per le tariffe speciali per le Ferrovie dello Stato;

– A5 per il finanziamento per ricerca e sviluppo;

– As per il finanziamento dei regimi tariffari speciali e degli oneri per il bonus elettrico;

– Ae per il finanziamento delle agevolazioni per le industrie manifatturiere ad alto consumo di energia;

– UC4 per le compensazioni per le imprese elettriche minori;

– UC7 per la promozione dell'efficienza energetica;

– MCT per le compensazioni territoriali agli enti locali con impianti nucleari.

Le imposte pagate in bolletta sono costituite dall'imposta erariale di consumo (accisa) applicata alla quantità di energia consumata, indipendentemente dal contratto o dal venditore scelto e dall'imposta sul valore aggiunto (IVA).

Per le forniture ad uso domestico attualmente l'IVA è applicata al 10% sul costo totale della bolletta; per i clienti con “usi diversi” l'IVA è pari al 22%. I clienti domestici fino a 3 kW di potenza e con consumi inferiori a 1.800 kWh annui godono di un'agevolazione sull'accisa se l'abitazione è di residenza anagrafica.

La lettura dei consumi viene fatta attraverso il contatore dal distributore e inviata al fornitore. Il contatore elettronico è programmato per rilevare i consumi, distinguendo la fascia oraria F1, F2 o F3 in cui avvengono (o F1, F23). La tariffa può essere oraria o bioraria.

Nella bolletta 2.0 vengono indicate tre tipologie di consumo:

– Consumo annuo: equivale alla somma dei consumi fatturati negli ultimi 12 mesi;

– Consumo rilevato: sono attribuiti sulla base delle letture rilevate dal distributore o da autoletture;

– Consumo fatturato: il consumo fatturato in base alla tariffa applicata.

I consumi stimati sono, in mancanza dei dati rilevati, quelli che derivano da stime presunte sulla base dei consumi storici del cliente. Possono risultare sottostimati o sovrastimati e, solo successivamente, il fornitore provvede ad inviare un conguaglio (o ricalcolo), appena acquisiti i dati dei consumi reali. In questo caso, se prevista, è possibile fare l'autolettura, ossia è il cliente che comunica al fornitore il consumo che compare sul display del contatore.

La prima pagina della bolletta 2.0 consegnata agli utenti finali, quella oggi usata, nella quale ci sono i dati fornitura, è dedicata ad un quadro sintetico delle informazioni “identificative” relative ai dati della fornitura di energia elettrica e del contratto stipulato dai clienti finali, per esempio, quelli domestici.

L'intestazione è di solito in alto a destra, ma certi fornitori la ubicano a sinistra. Oltre al nome del fornitore ed ai contatti dello stesso, c'è un dato importante relativo alla tipologia di mercato con cui è stato sottoscritto il contratto, ovvero mercato libero oppure di maggior tutela.

Sono poi indicate le caratteristiche tecniche della fornitura:

  1. numero di utenza o numero cliente: è il numero che compare premendo il pulsante sul contatore elettronico. Alcuni fornitori lo definiscono numero utenza, altri numero cliente, altri ancora codice cliente, ma, in tutti i casi, è un numero di riferimento dell'utenza specifico del fornitore stesso;
  2. codice POD (Point of Delivery): è il punto di prelievo (o di consegna) dell'energia elettrica, individua con precisione il punto geografico sul territorio, in cui l'energia elettrica viene prelevata dall'utente;
  3. codice fiscale (o partita IVA nel caso di imprese);
  4. tipologia di pagamento: tramite bollettino postale, domiciliazione bancaria o conto corrente;
  5. tipologia di cliente: può essere, per esempio, “Domestico residente” oppure “Domestico non residente”;
  6. Potenza impegnata e potenza disponibile (maggiore del 10% della potenza impegnata);
  7. tensione di fornitura monofase (230 V) o trifase (380 V)
  8. totale da pagare con gli estremi della bolletta;

9. la ripartizione dei costi della bolletta, che, per i clienti domestici, così come figurano nel sito dell'Autorità, sono raggruppati in:

– Materia energia, che riguarda i costi dell'energia (PE), gli oneri di dispacciamento (PD), di commercializzazione e vendita (PCV), le componenti di perequazione (PPE) e di dispacciamento (DISPbt);

– Trasporto e gestione contatore, che riguarda la distribuzione, trasporto e gestione contatore (σ1, σ2, σ3), perequazione (UC3), qualità (UC6);

– Oneri di sistema: componenti A (A2, A3, A4, A5, Ae, As), UC (UC4, UC7) e MCT;

– Imposte e IVA;

10. lateralmente, più o meno al centro della bolletta, sono riportati gli stessi raggruppamenti degli oneri sotto forma di diagramma a torta, che da un'idea delle percentuali di incidenza di ogni costo;

11. nella parte bassa della prima pagina è evidenziato il dettaglio fiscale, con le accise, l'IVA e l'importo del canone di abbonamento alla televisione per uso privato.

Nella seconda pagina della bolletta sono evidenziati dei diagrammi e dei prospetti con i consumi annuali nelle varie fasce di consumo, le potenze di punta, i consumi fatturati e quelli effettivi.

Nella terza pagina, in particolare, sono evidenziati la spesa per la materia energia unitaria e il costo medio unitario totale in euro a kilowattora.

Nelle pagine successive ci sono informazioni di carattere generale.

Dal sito dell'Autorità si può rilevare che, per l'utente domestico residente anagraficamente, nel servizio di maggior tutela, con la tariffa bioraria, oltre i 1.800,00 kWh consumati all'anno, in fascia F1, la quota energia ha avuto il seguente andamento:

dall'1 gennaio 2017 al 31 marzo 2017: €/kWh 0,07332

dall'1 aprile 2017 al 30 giugno 2017: €/kWh 0,07979

dall'1 luglio 2017 al 30 settembre 2017: €/kWh 0,08470

dall'1 ottobre 2017 al 31 dicembre 2017: €/kWh 0,08258

dall'1 gennaio 2018 al 31 marzo 2018: €/kWh 0,08968

dall'1 aprile 2018 al 30 giugno 2018 sarà di €/kWh 0,07280.

In un recentissimo comunicato dell'Autorità è evidenziata la composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell'utente tipo domestico, a livello nazionale, in maggior tutela per il 2° trimestre 2018, secondo il seguente schema:

spesa per la materia energia (prezzo energia+prezzo dispacciamento+perequazione: 43,84 %, per un valore di 8,32 centesimi di euro per kilowattora;

spesa per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della trasmissione e distribuzione e la qualità: 20,38 %, per un valore di 3,87 centesimi di euro a kilowattora;

spesa per oneri generali di sistema, fissati per legge: 22,44%, per un valore di 4,26 centesimi di euro a kilowattora;

spesa per le imposte, che comprendono l'IVA e le accise: 13,34 %, per un valore di 2,53 centesimi di euro a kilowattora.

Dall'1 aprile 2018, il prezzo di riferimento dell'energia elettrica per il cliente tipo sarà, quindi, di 18,98 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse.

Nel settore domestico residente, in Sardegna le percentuali di ripartizione non si discostano da quelle prima evidenziate, ma si discostano i valori di riferimento, che sono intorno a 10 centesimi di euro a kilowattora per la spesa per la materia energia, per un valore in più dell'8,32 % e 22 centesimi di euro a kilowattora per il costo medio unitario totale, per un valore in più dell'8,63 %. Negli altri settori questo svantaggio aumenta.

Sempre nel comunicato dell'Autorità citato si da informazione del fatto che, a fronte di aumenti in alcuni bimestri dell'anno scorso e nel primo trimestre del 2018, per la famiglia tipo la bolletta dell'elettricità avrà un calo dell'8%. Questa riduzione è dovuta al il forte calo delle quotazioni sui mercati all'ingrosso, in particolare, per una riduzione del 14 % del Prezzo Unico Nazionale (PUN), che corrisponde alla media dei prezzi di vendita zonali, pesata con gli acquisti totali. Poichè il prezzo finale dell’energia è fortemente influenzato dall’andamento del PUN, le offerte dei contratti di energia elettrica del mercato libero, così come le tariffe per il mercato della maggior tutela, tendono a salire nei periodi in cui cresce il PUN ed a scendere quando il PUN decresce.

La spesa totale per l'energia elettrica di un utente domestico tipo, una famiglia residente con consumi pari a 2.700,00 kWh/anno e potenza pari a 3,00 kW, servita in maggior tutela, riferita al 2017 è stata pari a 532,52 euro all'anno, come da elaborazioni su dati dell'Autorità, mentre, per lo stesso utente domestico tipo, ma non residente, con consumi pari a 2.700 kWh/anno e potenza pari a 3 kW in servizio di maggior tutela e riferita al 2017, il costo è stato di 714,11 euro all'anno.

Nella “Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull'attività svolta” dell'Autorità, per il 2016, è individuata nella Tav. 2.16 la “Distribuzione di energia elettrica per settore di consumo e per punti di prelievo” secondo il seguente prospetto:

– n. punti di prelievo settore domestico: 29.440.000

– n. punti di prelievo settore non domestico: 7.420.000

– n. totale punti di prelievo: 36.860.000.

Nella stessa Relazione citata, alla Tav. 2.24 “Vendite finali di energia elettrica per mercato e tipologia cliente” sono così individuati i numeri dei punti di prelievo:

punti di prelievo Mercato di Maggior Tutela n. 23.338.000, di cui 19.619.000 nel settore domestico, 3.718.000 nel settore non domestico. Ci sono 90.000 punti di prelievo nel Mercato di Salvaguardia;

punti di prelievo nel Mercato Libero n. 13.842.000, di cui 10.269.000 nel settore domestico e 3.573.000 nel settore non domes Laureato in Ingegneria elettrotecnica all'Università di Cagliari nel 1980.

punti di prelievo totali n. 37.269.000.

Giampiero Vargiu

Laureato in Ingegneria elettrotecnica all'Università di Cagliari nel 1980. Sindaco del Comune di Villagrande Strisaili dal 1995 al 2000. Socio della Societ di Ingegneria TEAM SISTEMI ENERGETICI SRL, che ha sede operativa a Oristano e opera in tutta la Sardegna. Esperto in efficienza energetica e fonti di energia rinnovabili.