Come ho detto nel Post Il contratto Lega 5 Stelle condanna il Sud al sottosviluppo, nel programma dei due partiti non vi sono politiche specifiche per il Mezzogiorno, in quanto le politiche generali nazionali Vengono giudicate sufficienti a colmare il gap fra le diverse aree del Pese.

I dati di Eurostat 2016 ci danno un’idea precisa di questo divario: fatto 100 il Pil medio procapite in Europa, il punteggio dell’Italia è di 97, praticamente in linea con la media europa.

Scorporando il dato tra le regioni spicca la media della Provincia autonoma di Bolzano, la migliore in tutta la Penisola con 42.600 euro di pil pro capite. Sul podio salgono anche Lombardia (36.600 euro) e la Provincia autonoma di Trento (35.000 euro).

In generale le regioni del Nord, Nord Est, Centro registrano una media superiore a quella europea: Nord Ovest 119, Nord Est 116, Centro 104.

Decisamente al di sotto di quella dell'Unione è la media del Sud e delle isole e precisamente Sud 65, isole 61.

Il Pil procapite del Sud è praticamente la metà di quello del Nord.

Di fronte a questi dati è accettabile che il Contratto di Governo non dica nulla?

Come ho detto nel Post tgià citato, evidentemente si pensa che promettere un reddito di cittadinanza che presenta, come ho detto nel Post, Quanto costa, quali le fonti di finanziamento, quando partirà e in che misura il Reddito di Cittadinanza?, molti elementi di incertezza nelle quantità e nei tempi, permette di continuare, anzi di potenziare le politiche attuali a tutto vantaggio del Nord.

Basti pensare alla flat tax che favorirà i più ricchi, come ha dimostrato Gianni Pernarella nel Post Flat tax” e “Abolizione della tassa di successione”: a chi il fumo e a chi l’arrosto?

Queste politiche non solo aumenteranno le diseguaglianze sociali, ma anche i divari territoriali. Viene ormai detto esplicitamente che se si vuole raggiungere un aumento del Pil è fondamentale diminuire le imposte perché il Nord possa trainare lo sviluppo del paese, quando è invece evidente che il vero problema è aumetare la crescita del Mezzogiorno per accrescereil Pil idell’Italia.

Si spiega allora il perché nel Contratto il rispetto della destinazione al Sud del 34% degli investimenti ordinari del bilancio statale non venga richiamato, anche se è stato uno dei punti del programma elettorale dei 5 Stelle. Si spiega ancora perché i leghisti, che in campagna elettorale si sono sempre pronunciati contro il reddito di cittadinanza, ora si soo schierati a favore; è evidente che il sostegno al reddito è inteso come sostitutivo degli investimenti e del lavoro.

Ecco il perché del mio titolo che può sembrare provocatorio.

Oggi l’unica certezza del Sud è la politica di coesione europea in favore delle aree svantaggiate.

Recentemente la Commissione europea ha presentato una proposta di bilancio per il periodo 2021-2027.

l bilancio della Commissione prevede più fondi per i migranti, la difesa, la ricerca ed Erasmus, ma anche tagli ai fondi per le politiche agricole e di coesione.

La riduzione elle spese per l’agricoltura e le politiche di coesione non sono una buona notizia per le regioni in ritardo di sviluppo.

C’è il rischio inoltre che si crei un fronte forte, a cominciare dalla Francia, contro i tagli per l’agricoltura, ma che l’opposizione contro i tagli per le politiche di coesione, sia molto più debole.

Poiché tra i criteri di assegnazione delle risorse non vi sarà solo quello del Pil, ma anche altri criteri, fra i quali la disoccupazione, difficilmente il Sud avrà meno risorse di quelle attuali.

A seguito dei dati Eurostat la Sardegna che ha un Pil procapite di 71 dovrebbe passare da Regione in transizione a regione in ritardo di sviluppo: questo significherebbe disporre di maggiori fondi strutturali e di poterne utilizzarne una parte per gli investimenti infrastrutturali.

Antonio Ladu

Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeanson de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.