Nella cultura medica della società agropastorale sarda si possono riscontrare diverse tecniche depurative, finalizzate all’espulsione dall’organismo di tutto ciò potesse costituire pericolo per la salute, o meglio, causa di malattie. Si riteneva, per esempio, che is dous ( i dolori, termine con cui si indicavano tutte le forme di reumatismi), fossero causati dalla presenza nell’organismo di umori malsani (aquas malas,) che bisognava espellere. Vi erano diverse modalità di espulsione di questi umori malsani. Esposizione al sole. I bagni di sabbia. I vapori caldi. La cura del pane

La purga a conclusione dei lavori estivi

L’azione salutare del sole d’estate Il sole, durante i lavori estivi in aperta campagna, esercita un’azione benefica, in quanto il caldo provoca il sudore, che altro non è se non l’aqua maba che viene espulsa dall’organismo e che usufruisce in questo modo di un’azione depuratrice vera e propria del tutto naturale.

Altra espulsione degli umori malsani dall’organismo era costituita dai bagni di sabbia calda al mare sotto il sole dell’estate. Questa modalità di intervento depurativo era molto diffusa in tutta la Sardegna.

Ancora sulle tecniche di espulsione degli umori malsani, va ricordata la terapia dei vapori caldi, attraverso cui provocare la sudorazione. Si metteva a bollire in una grossa bagnarola dell’acqua con delle foglie di lentischio. Una volta raggiunta l’ebollizione si toglieva la bagnarola dal fuoco e il malato vi si doveva sedere a cavalcioni tramite la tavola per setacciare la farina, ovviamente avvolto in una coperta in modo che venisse invaso dai vapori caldi.

Molto particolare, infine, come tecnica di espulsione degli umori malsani è quella che veniva definita come la terapia del pane. Nell’occasione della confezione del pane, poco prima della sua estrazione dal forno, il malato veniva avvolto in un lenzuolo pulito, quindi si aggiungeva una coperta, poi lo si faceva stendere sul letto e qui gli si metteva sopra il pane caldo, che andava a sua volta coperto per trattenere a lungo il calore, in modo da provocare un’abbondante sudata.

Vi era anche chi procedeva all’espulsione degli umori malsani entrando nel forno ancora caldo e trattenendosi giusto il tempo necessario per provocare un’abbondante sudata. A questo punto si coprivano immediatamente e si mettevano a letto ben coperti.

Altra tecnica depurativa, non più costituita dall’espulsione degli umori malsani, era quella praticata alla fine dei lavori estivi, in genere a settembre. Vi era, infatti, la consuetudine di prendere la purga, in genere olio di ricino o sale inglese, per arrafriscai su sangui (rinfrescare il sangue,) per depurarlo e prevenire malattie pericolose. Si tratta di una pratica diffusa, lasciata all’iniziativa di ogni singolo individuo e nella quale le mamme cercavano di coinvolgere anche i bambini, in genere piuttosto riluttanti.

I SALASSI COME TECNICA DEPURATIVA

Nelle comunità pastorali della Sardegna, il ricorso alla pratica del salasso aveva luogo almeno una volta all’anno per eliminare il sangue malato (sangui malu) e per favorire la formazione del sangue nuovo (sangui nou). Il periodo piu propizio per praticare il salasso era quello in cui fioriva la pianta del lino, cioè tra aprile e maggio.

Un’altra tecnica depurativa attinente sempre al salasso era costituita dall’impiego delle sanguisughe. Vi erano persone che praticavano la cattura delle sanguisughe come una vera e propria attività, le vendevano e addirittura fornivano anche le farmacie. I punti del corpo in cui venivano applicate le sanguisughe erano prevalentemente la nuca ed in corrispondenza dell’osso sacro. Quest’ultimo punto era più utilizzato in quanto si riteneva che il sangue scendesse verso il basso e quindi, in questo modo, le sanguisughe erano più agevolate nel loro compito di succhiare il sangue. L’applicazione delle sanguisughe si effettuava spesso anche sulle caviglie. L’obbiettivo era ancora una volta la pulizia del sangue tramite l’eliminazione delle tossine.

GLI SFOGHI COME FATTI DEPURATIVI NATURALI

Nell’ambito del pensiero medico tradizionale è molto diffusa la nozione di sfogo del sangue, che consiste nel fatto che il sangue ha bisogno ogni tanto di liberarsi delle impurità e di tutti quegli elementi nocivi che vi si formano per via di un’alimentazione sbagliata, l’aria malsana e le tensioni. Una manifestazione concreta di questo sfogo naturale erano i gunois de sangui (i foruncoli). Questi, secondo l’opinione corrente, preservavano l’organismo da mali più gravi. Infatti, quando un determinato male, di cui si può anche non essere consapevoli, non sfoga all’esterno, allora avviene che sfoghi all’interno dell’organismo, con danni peggiori. E se una malattia manifesta il suo sfogo all’esterno, bisogna assecondarlo, perché se si interviene con terapie che interrompono il processo di sfogo, allora il male si sviluppa dentro l’organismo, dove è più difficile da controllare.

TERAPIA DEI FORUNCOLI

Secondo il pensiero medico popolare, quando il sangue non poteva sfogarsi in altro modo dava origine ai foruncoli che esercitavano un effetto positivo sull’organismo. (emuntorio secondario) Era importante favorire lo sfogo esterno dei foruncoli, perché altrimenti, se lo sfogo avveniva all’interno dell’organismo sarebbe la cura sarebbe stato più difficile.

Tutte le tecniche di cura dei foruncoli avevano come obbiettivo quello di favorire il processo di suppurazione in modo da fare uscire tutto il pus.

LA MESTRUAZIONE COME SFOGO DELL’ORGANISMO

Per quanto riguarda l’emuntorio utero-vagina, si sottolinea il fatto che la mestruazione veniva considerata un vero e proprio atto di sfogo dell’organismo.

LA TEORIA DEL SANGUE

Il fattore che più di tutti incide sulla condizione fisica di un individuo è il sangue. Questa teoria prevede tre possibili condizioni diverse del l’organismo.

Una persona poteva essere di sangue forte (sangui forti), sangue debole (sangui dibili) oppure di sangue dolce (sangui druci).

La persona “sangue forte” è prevalentemente sana, a un carattere autoritario, non si commuove facilmente e difficilmente si spaventa. Tuttavia, ad una certa età anche queste persone possono perdere la condizione di buona salute e andare soggette a pressione alta e ad una condizione patologica definita in sardo (frusia de sangui) accelerazione improvvisa del sangue nel capo che ci può fare pensare ad una emorragia cerebrale. Questo individuo può esser associato alla nozione della costituzione carbonica nella naturopatia attuale. (arricchire con libro di naturopatia)

Per quanto riguarda la persone di sangue debole, le caratteristiche sono le seguenti : sono più esposte a tute le malattie, sono facili alla commozione ed al pianto. Soffrono di pressione bassa, addirittura molto bassa, e si spaventano facilmente e altrettanto facilmente possono contrarre da uno spavento le malattie più pericolose. Le più citate sono la polmonite e la tubercolosi. (non riesce a prendere i suoi spazi). Riferendoci al concetto di costituzione naturopatico, questo soggetto si avvicina al fluo-fosforico.

L’ultima tipologia relativa al sangue nella medicina popolare è costituita dalle persone “sangue dolce”. Quest’ultime sono particolarmente sensibili alle aggressioni di ogni tipo di insetto, ma per il resto sono abbastanza resistenti alle malattie. Questo perché una persona a sangue dolce ha in genere un carattere sereno e gioviale per cui non essendo soggetta facilmente a stati di tensione, di ansia, di angoscia sono in genere quella più sana.

Oltre ai caratteri costitutivi di una persona relativamente al sangue, il pensiero medico popolare annovera tutta una serie di nozioni più vicine ed attinenti al tema della salute e della malattia. La prima di queste nozioni riguarda il movimento del sangue che deve scorrere sempre secondo lo stesso ritmo; rallentando può determinare stati di crisi anche gravi (svenimento, pressione bassa, debolezza), quando invece tende ad aumentare può provocare una accelerazione del sangue (frusia de sangui) che può portare anche a decesso. Potrebbe anche verificarsi una inversione della direzione del flusso, in questo caso si è di fronte ad un cambiamento di direzione del flusso (un giramentu de sangui), che si manifesta con semplici dolori o con malattie a secondo della durata del fenomeno. Infine, sempre nell’ambito del movimento, in un individuo può verificarsi anche uno sconvolgimento del sangue (avolotamentu d sangui), conseguenza di una spavento, di un litigio, di un momento di disperazione o di tensioni accumulate. Questo sconvolgimento del sangue può provocare malesseri talvolta anche gravi.

Sempre secondo il pensiero medico popolare, il sangue ha bisogno ogni tanto di liberarsi delle impurità e di tutti quelli elementi nocivi che vi si formano per via di una alimentazione sbagliata, aria malsana e le tensioni (concetti della naturopatia). In questo consiste la nozione, molto diffusa tra la gente, di sfogo del sangue come già visto nel capitolo sui foruncoli.

Nando Cossu

Laureato in Storia e Filosofia all’Università di Cagliari, ha conseguito il diploma di Specializzazione in Studi Sardi con una tesi sulla medicina popolare in Sardegna. La medicina popolare e la cultura materiale dell’isola hanno costituito l’ambito principale della sua ricerca. Insegnante e dirigente scolastico, ha curato per la comunità Arci-Grighine la sezione del Piano di sviluppo socio-economico dedicata alle tradizioni popolari e alla cultura popolare e si è dedicato all’allestimento e alla cura del Museo del giocattolo di Ales. Per quanto concerne la medicina popolare, oltre a vari articoli, ha pubblicato il volume “Medicina popolare in Sardegna. Dinamiche, operatori, pratiche empiriche e magiche”, Carlo Delfino Editore, Sassari, 1996 (presentazione di Enrica Delitala) e “A luna calante. Vitalitàe prospettive della medicina tradizionale in Sardegna “, Argo, Lecce, 2005 (presentazione di Giulio Angioni). L’ultima pubblicazione è stata “L’amore negli occhi. ” Rapporti fra i sessi e formazione della coppia nella società agropastorale sarda “, Carlo Delfino Editore, Sassari, 2014.