Piangea la Terra arrossata dal Fuoco,

Lacrime amare, ricoperte da spirali di Fumo,

Nera fuliggine sui corpi carbonizzati.

Creature bruciate dall’infame barbarie,

Bambini, Animali, case,Fiori, Foreste,

La Natura giace, devastata da fiamme assassine.

Non ha più lacrime la nera distesa,

La vita vola in cielo, spazzata dal vento,

Desolazione e morte senza più speranza,

Solo un dolore forte come il tormento del cuore.

La mano assassina si cela tra noi,

Belva feroce, incapace di amore.

.

Verde era il tuo cuore e azzurro il tuo cielo,

Braccia assoldate han disboscato le ombrose selve,

Or le micce incendiarie finiscono l’opera.

Nero il tuo cuore e nero il tuo cielo,

Avanza il deserto e aride son le tue fonti,

Terra bruciata, inquinata, saccheggiata e violentata.

Ancora il mare attrae per la limpida bellezza,

E le spiagge per i quarzi rosa,

Ancora plana il fenicottero e scivola il cigno nero.

Ancora nidifica e depone le uova

Il falco pescatore, la magnanina ,

il passero, la rondine e il gabbiano.

Ancora corre libero il cavallino della Giara,

L’asinello bianco dell’Asinara,

Il camoscio, il capriolo e il muflone,

Il gatto selvatico, il cinghiale e la lince.

Piccole oasi ove è custodita l’ultima speranza

Di una Terra di Nuraghe e di Giganti.

(Giorgio Luciano Pani)

Giorgio Luciano Pani esprime la sua passione per la scrittura affrontando i temi legati all’essenza della natura umana. L’uomo è visto nelle sue peculiarità creative, operose, spirituali.

Uguale interesse lo spinge ad affrontare i temi della Storia, della cultura e delle tradizioni della Sardegna.