Il divario delle aree in ritardo di sviluppo con quelle più avanzate non consiste solamente nel ritardo infrastrutturale delle reti a banda ultralarga.

Certo, che l'infrastruttura cresca e si diffonda nelle aree svantaggiate è più che doveroso.

Da questo punto di vista il governo nazionale e la regione Sardegna stanno facendo progressi con i programmi dell’Agenda digitale nazinale e regionale.

“La Regione ha anche ribadito la necessità di avere reti in fibra ottica di proprietà pubblica nelle aree in cui gli imprenditori privati non hanno mostrato interesse a effettuare investimenti.

Un problema ancora più importante è come utilizziamo queste infrastrutture.

In un articolo di Francesco Cancellato del 10 Febbraio 2016, pubblicato da La Voce, troviamo questi dati: il 39% degli italiani non hanno mai usato internet in vita loro e siamo al terz’ultimo posto nell’Europa a 28 Stati per percentuale di popolazione che usa Internet per interagire con la pubblica amministrazione.

La Commissione europea ha recentemente pubblicato i risultati dell'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) del 2017, uno strumento che illustra la prestazione dei 28 Stati membri in una varietà di settori che vanno dalla connettività e le competenze digitali alla digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici. Nonostante alcuni miglioramenti, vari Stati membri, tra cui Polonia, Croazia, Italia, Grecia, Bulgaria e Romania, sono ancora in ritardo in termini di sviluppo digitale rispetto alla media dell'Unione.

Ma anche gli studenti, le studentesse e le imprese italiani non si dimostrano pronti ad affrontare le sfide del mondo digitale, stando ai risultati emersi dalla seconda edizione della ricerca “Il Futuro è oggi: sei pronto?” sulle competenze digitali e imprenditoriali nel mercato del lavoro realizzata da University 2 Business, la società del gruppo Digital360 con l’obiettivo di promuovere la cultura del digitale e dell’innovazione tra gli studenti universitari.

Tra i risultati di maggiore rilievo il fatto che oltre la metà (53%) di quelli universitari è ferma al livello base dell’uso di Internet e social media, il 45% dei maschi non ha alcuna competenza digitale specifica, solo il 12% gestisce un proprio blog o un sito web e appena il 9% conosce Seo/Sem, Social Network, Google Adwords. Le donne risultano in una situazione addirittura peggiore degli uomini con il 60% delle studentesse che non ha alcuna competenza digitale specifica.

Da qui l’importanza del cablaggio delle scuole, la creazione di competenze digitali all'interno del corpo docente e dell'alternanza scuola lavoro prevedendo che gli studenti lavorino anche in imprese che operano sul web. E allo stesso modo, sarebbero altrettanto importanti progetti di alfabetizzazione digitale degli imprenditori e degli anziani, che dall’uso di internet potrebbero trarre grandi benefici.

Antonio Ladu